Sbrisolona: la torta dei giorni della merla

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La torta Sbrisolona è caratteristica dei giorni della Merla e originaria della zona del Mantovano.

La storia della Torta Sbrisolona

Come ogni anno, il 29-30 e 31 Gennaio arrivano i giorni più freddi dell’anno, conosciuti anche come “Giorni della merla”. 

Questo momento di passaggio era tradizionalmente accompagnato da canti, riti propiziatori per l’arrivo della primavera, l’accensione dei fuochi in riva al Po’, attorno ai quali si consumavano insieme i piatti tipici della stagione: la polenta con i ciccioli e  la “sbrisulun”. 

La leggenda dei giorni della merla

Facciamo un passo indietro e torniamo alla leggenda: la più famosa narra che una coppia di merli, in origine di un bel colore bianco candido, si nascosero in cima ad un comignolo per ripararsi dal freddo, con i loro piccoli. 

i giorni della Merla

La temperatura esterna era veramente bassa e, quando uscirono dal rifugio, tutti i loro compagni di viaggio erano morti.

La merla e i suoi piccoli, sopravvissuti grazie al caldo nascondiglio, avevano cambiato colore a causa della cenere. 

Essendo gli unici esemplari rimasti della loro specie, tramandarono il colore nero alle successive generazioni.

Come riporta il detto, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sboccerà in fretta. Viceversa, se durante la merla ci sarà caldo, la primavera arriverà molto tardi.

Ma veniamo a noi…perché parliamo di questo? Perché uno dei dolci tipici di queste fredde giornate lo conoscete praticamente tutti! 

La sbrisolona alla corte dei Gonzaga

È un dolce originario di Mantova, conosciuto fin dal 1600 alla corte dei Gonzaga, fatto con ingredienti abbastanza comuni come la farina di mais, lo strutto, lo zucchero, le mandorle e una piccola percentuale di mandorle armelline.

E di cosa stiamo parlando, se non della mitica Sbrisolona!!

Anche qui a Verona abbiamo la nostra versione della Sbrisolona, così come in altre regioni d’Italia ovviamente ma permettetemi di andarne fiero 🙂

Il nome di questa meravigliosa torta deriva dalla parola ‘brisa’ che in dialetto mantovano significa briciola, proprio perché la caratteristica di questa preparazione è che si sbriciola letteralmente. 

La ricetta della torta sbrisolona

Negli anni, la ricetta classica ha subito modifiche e troviamo versioni che prevedono il burro al posto dello strutto o la farina 00 anziché quella di mais o una parte di farina di mandorle.

Nella versione moderna, infatti, si parla di farina di mais fioretto, farina 00 e zucchero in parti uguali ed ecco perché viene anche chiamata la torta delle 3 tazze, per le medesime proporzioni tra gli ingredienti che uniti al burro e alle uova formeranno l’impasto definitivo. 

Ma come si prepara la torta sbrisolona?

Dopo aver amalgamato tutti gli ingredienti, (come abbiamo detto solitamente sono in pari peso farina 00, farina di mais, zucchero, uova e mandorle spezzettate), vengono formate delle grosse briciole per poi lasciarle cadere in modo disomogeneo nello stampo, senza compattarle, ottenendo così quell’effetto rustico apprezzabile sia al tatto che alla vista ed accentuato dalle mandorle messe come decorazione.

Un’altra particolarità è che questo dolce non deve essere tagliato ma direttamente spezzato con le mani in pezzi più o meno grandi, le nostre brise. 

Con cosa si accompagna?

Ottima da accompagnare con la grappa o col vin santo ma anche semplicemente con una crema allo zabaione, un the o caffè, insomma… qualcosa che ci scaldi nelle giornate più fredde dell’anno!

Nelle case mantovane in effetti viene inondata di grappa per ammorbidirla. 

E’ perfetta anche come base in un dolce moderno, perché conferisce masticabilità e la croccantezza necessaria alla nostra preparazione. 

Le mie versioni della torta Sbrisolona

Conoscete già la mia versione della torta Sbrisolona salata con parmigiano e noci? 

Ho anche creato una versione deliziosa come Biscotti, le Sbrisoline!

Sbrisolona: i biscotti
Sbrisoline

Io personalmente, quando passo da Mantova, non manco mai di far visita al caffè “Caravatti“. In questo storico caffè del centro, aperto nel 1865, vi lavorò mia nonna Violetta quando aveva circa vent’anni. Un po’ per ricordo, un po’ per nostalgia ma un caffè e un pezzetto di sbrisolona non manco mai di prenderlo.

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Davide Selogna

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