La torta Mimosa e la Giornata della Donna

Tabella dei Contenuti

Per festeggiare la festa della donna ecco la storia e le ricette della torta mimosa, versione classica e moderna.

Avrei mai potuto dimenticarmi di fare gli auguri a tutte le meravigliose donne della mia Community? MAI!

Le origini della festa della Donna: tra mito e storia

Per anni si è tramandata la leggenda che, l’8 Marzo del 1908, un terribile incendio in una fabbrica Cotton di New York causò la morte di molte donne.

Le operaie erano state rinchiuse in quell’edificio dal datore di lavoro, in segno di rappresaglia contro lo sciopero che avevano proclamato, volto a contrastare lo sfruttamento e i salari miseri.

Da allora la data venne presa come simbolo della forza della donna.

In realtà, storicamente parlando, questo specifico disastro non ci fu. Venne confuso con un altro incendio che avvenne sempre a New York nel 1911 e che causò la morte di 146 persone, tra le quali parecchie donne.

L’origine di questa festa, però, ha radici più complesse e legate allo sfruttamento sul lavoro, alle discriminazioni, alla parità dei diritti e all’ottenimento del sacrosanto diritto di voto alle donne! 

Senza volervi tediare con l’elenco dei fatti storici, vi racconto solo che nel mondo ci furono numerose manifestazioni e congressi che portarono vari Stati a istituire la “Giornata della donna” (negli Stati uniti fu il 23 febbraio 1909) o la “Giornata internazionale dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne” (Copenaghen il 26 e 27 agosto 1910) o la “Giornata internazionale dell’operaia” (Mosca, 8 Marzo 1921).

In Italia, la prima Giornata della donna venne festeggiata il 12 Marzo 1922, per poi passare ufficialmente all’8 nel 1944.

Perché si regala la mimosa?

Forse non lo sapete ma quasi quasi passava l’orchidea… 

Nel 1946 Teresa Mattei, partigiana e leader dell’Unione Donne Italiane, scrisse a Luigi Longo che all’epoca faceva parte della Consulta Nazionale “Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne”. 

Un altro errore storico comune è quello di attribuire questa conversazione a Teresa Mattei e Pietro Longo che nel 1946 aveva solo 11 anni 🙂

Dato che Luigi Longo voleva riprendere i fiori usati in Francia, cioè violette e mughetti, e le “avversarie” della Mattei chiedevano l’orchidea, la partigiana (come dichiarò anni dopo in un’intervista) si inventò una leggenda cinese sulla mimosa come fiore che rappresentava la gentilezza femminile ed il calore della famiglia.

Fu così che venne approvato come simbolo di questa festa.

Questo fiore dal colore giallo sgargiante è anche commestibile (occhio, ragazzi e ragazze! IL FIORE, NON LE FOGLIE).

Mi raccomando…abbiate cura di utilizzarne una non trattata, pulita e ben lavata. Poi potrete sbizzarrirvi utilizzandola per la decorazione delle torte, fare le frittelle, fino ad arrivare ai contorni di verdure. Avreste mai detto che sta bene con broccoli ed asparagi? 

Un classico della tradizione: la Torta Mimosa

Se è vero che non è gradevole mangiarsi un rametto di mimosa, è pur vero che possiamo sempre mangiarci LA TORTA MIMOSA 🙂

Questo dolce, ormai entrato nelle case di tutti, è abbastanza recente.

Nasce a Rieti intorno al 1950 dalle mani e dalla creatività del cuoco pasticcere Adelmo Rienzi che partecipò ad un concorso a Sanremo e il nome Mimosa fu dato proprio per omaggiare la città nota come Città dei Fiori. Dato che i pallini ricordano la mimosa, il collegamento è stato quasi immediato.

La sua Torta Mimosa vinse il concorso ma la ricetta ad oggi è ancora segreta!

Noi, però, la rifacciamo nelle nostre case da sempre e sapete perché? Perché è un Pan di Spagna farcito di crema pasticciera o crema Chantilly all’italiana.

Per ottenere un impasto di un bel giallo vivo, se non volete aggiungere colorante, vi consiglio di utilizzare uova a pasta gialla. 

La ricetta della torta mimosa è molto semplice. 

Preparate il Pan di Spagna. Se volete una Mimosa a 3 strati, cercate di usare un impasto sufficiente.

Il mio è per uno stampo da 24 cm e viene bello alto.

Sfornate e tagliate 3 dischi uguali o 2, dipende da come la volete.

A questo punto, farcite.

Bagna sì o bagna no? Questo dipende da voi 🙂 Come lo preferite? Naturalmente, se decidete di usarla, ricordatevi di non esagerare e di utilizzarne una che richiami i sapori presenti all’interno.

Negli ultimi anni, va molto la Mimosa all’ananas, idea interessante per una bagna profumata e saporita!

Ricoprite la torta con uno strato leggero di crema, la stessa che avete usato per la farcitura, in modo tale che la decorazione si attacchi e aderisca bene alla torta.

Cosa vi occorre per decorare? Semplice! Un altro pezzo di Pan di Spagna da sbriciolare e incollare sulla superficie. Potete sia sbriciolarlo a mano, sia ottenere dei quadratini da attaccare sempre su tutta la superficie.

Qui sta a voi decidere se farlo a due strati, quindi usare il terzo per la decorazione, o farlo a tre e prepararvi un disco di riserva da sbriciolare.

Potrete poi terminare la preparazione con qualche fiore di mimosa, fogliolina di menta, fragole, mirtilli… scegliete voi se richiamare la crema che avete usato all’interno o lasciarla così. Semplice ma di grande effetto.

Per quanto riguarda le creme per farcire, vi ho già parlato della crema pasticcera, dei metodi di cottura e degli errori comuni che si possono fare .

Crema Chantilly all’italiana

Oggi invece vi voglio parlare della crema la Diplomatica o Chantilly all’Italiana che ha alla base, appunto, la crema pasticciera.

Perché all’italiana?? Alla francese o alla tedesca è diversa?

La chiamiamo all’italiana per differenziarla dalla vera e propria chantilly francese che è composta da semplice panna montata aromatizzata alla vaniglia e zucchero. 

La Chantilly fu preparata per la prima volta nel XVII secolo, dal cuoco francese François Vatel (avete mai visto il film con Gerard Depardieu, Vatel?) e prese il nome dal castello di Chantilly dove si teneva il banchetto.

La nostra Diplomatica o Chantilly all’italiana, invece, prevede l’unione di crema chantilly e crema pasticcera generalmente in rapporto 1:1 o 1:2 in base a ciò che si vuole ottenere. L’aggiunta di panna montata alleggerisce il sapore e la consistenza della pasticcera. 

La paternità è attribuita a François Massialot, cuoco del 1700 che inventò anche la creme brulee e la pasta di zucchero.

Entrambe sono ideali per farcire il Pan di Spagna, la Millefoglie e la torta Diplomatica con sfoglia e pan di Spagna, riempire i bignè o preparare un semplice dolce al cucchiaio.

Ma che significa 1:1 o 1:2?

Semplice!

  • In un rapporto 1:1 avremo dosi uguali di pasticcera e chantilly, quindi su 500 gr di crema pasticcera aggiungeremo 500 gr di chantilly;
  • In un rapporto 1:2 avremo 1 dose di pasticcera e due di panna, quindi su 500 gr di pasticcera aggiungeremo 1kg di chantilly.

In caso si volesse un prodotto più compatto o una tenuta maggiore, per esempio in estate o se il peso della torta ha bisogno di una crema più sostenuta, si può aggiungere gelatina.

Un piccolo trucco… avete mai provato ad aromatizzare la crema pasticcera che usate come base della diplomatica con qualche gusto particolare? 

Per esempio con una tisana o un the aromatizzati arancia e cannella o semplicemente col caffè? 

Nella vostra Mimosa, potete sbizzarrirvi anche con una diplomatica alla frutta, che sia purea o pezzi di frutta fresca.

Ci facciamo un drink per festeggiare?

Drink Mimosa

Pronto in 5 minuti, a base di succo d’arancia e prosecco (o champagne) in rapporto 1:1 o 1:2 se vi volete orientare verso la versione Buck’s Fizz.

Ovviamente ricordatevi di utilizzare arance fresche, se volete esaltarne il sapore. 

In molti Paesi è un drink tipico delle festività natalizie ma, dato il suo nome, viene spontaneo associarlo alla festa della donna. 

Perché non ricreare una torta mimosa moderna che richiami questo cocktail? 

Come vi dico sempre, ogni dolce può essere “trasformato” in una versione moderna. Vi piace la mia? Si chiama Mimì, l’ho creata lo scorso anno per dedicarla a tutte le Donne. Mogli, madri, amiche, zie, fidanzate, nonne… insomma a tutte VOI!

torta mimosa moderna

La composizione è molto semplice: 

  • frolla alla mandorla e vaniglia;
  • composta di ananas;
  • ganache montata vaniglia e lime; 
  • financier alla mandorla;
  • pan di Spagna classico al lime;
  • bavarese all’ananas.
torta mimosa moderna: sezione

Detto questo, il dolce è pronto, il cocktail pure…cin cin a voi e ancora tantissimi auguri, meravigliose Donne della mia Community!!!!

Picture of Davide Selogna

Davide Selogna

AIUTO LE PERSONE A RAGGIUNGERE I PROPRI OBIETTIVI PROFESSIONALI E PERSONALI: INSEGNO L’ALTA PASTICCERIA A PRINCIPIANTI E AMATORI

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